giovedì 9 febbraio 2012

quando il destino proprio non vuole

A novembre avevo organizzato una cena con un'amica che non vedevo da tempo. La cosa è saltata perchè dopo mesi asciuttissimi è arrivata un'alluvione.

E' passato un po' di tempo ma abbiamo trovato un'altra occasione per vederci e abbiamo fissato per sabato scorso. La cosa è saltata per l'arrivo di una nevicata fuori misura del periodo di gelo più intenso degli ultimi 70 anni.

Adesso ho proposto il 19 febbraio. Mi aspetto che spunti un vulcano in piazza Vittorio e Torino faccia la fine di Pompei. Se dovesse succedere sapete la ragione.

sabato 21 gennaio 2012

un problema di coabitazione

ogni tanto, quando non so cosa postare, mi riciclo un raccontino. Adesso, per esempio.

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Le stelle precipitarono nell'oceano. Una bestia munita di un numero improbabile di teste e di corna mosse battaglia alle armate celesti e perse. Avrebbe combattuto meglio se le teste non avessero passato il tempo a litigare tra loro (1).

Gli angeli suonarono le trombe. Da miliardi di lapidi si levarono voci assonnate che dicevano "Ancora un paio di secoli, poi mi alzo". Miliardi di mani scheletriche si mossero istintivamente al buio in cerca del bottone "snooze" della sveglia. Nei musei di tutto il mondo le mummie egizie schiusero gli occhi. I loro cervelli erano stati raschiati via (2) ma ugualmente confrontarono la teca di vetro in cui si trovavano con la piramide in cui erano state sepolte e nei loro crani vuoti trovarono il tempo di criticare la mancanza di privacy. I cadaveri di migliaia di dipendenti SIAE ascoltarono le trombe del giudizio e si ripromisero di indagare se il padreterno avesse pagato i diritti d'autore.

Auguste Marie Louis Nicholas Lumière e suo fratello Louis Jean, inventori del cinematografo e fondatori della settima arte, emersero dalle loro tombe e si scambiarono un sonnacchioso e perplesso bonjour scoprendosi vicini pur essendo morti in città diverse. All'uscita del cimitero qualcuno aveva raffazzonato una scrivania con una lapide distesa tra due cavalletti. Davanti ad essa si erano allineati in coda i recentemente risorti. Li fronteggiava un angelo dall'aria stanca che prendeva nota delle richieste e dei reclami. I fratelli Lumiere si affrettarono a saltare la coda ma vennero vigorosamente rimessi a posto da Sartre che imprecò furioso "L'inferno sono gli altri che cercano di passarti davanti".

Sei ore dopo, erano finalmente arrivati allo sportello.

- excusez-moi - esordì Auguste Marie Louis Nicholas con una certa qual ossequiosità rivolgendosi al rappresentante delle schiere celesti - ma credo ci sia stato un errore.
- Sicuramente un errore! ribadì Louis Jean al suo fianco!

L'angelo dietro la scrivania aveva i capelli biondi scomposti, gli occhi esausti e sedeva stravaccato su di una sedia girevole da ufficio. Afferrò un trancio di pizza ai carciofi dalla scatola poggiata sulla scrivania e staccò un boccone mentre valutava stancamente i suoi interlocutori.
- Nesshoun errore. Shono (chomp chomp) cose che chapitano - rispose ancora con la bocca piena
- Ma messier, voi non capite - inorridì il risorto - Noi siamo i fratelli Lumiere gli inventori del cinematografo. Siamo gente importante nel nostro campo.
- Importantissima - fece eco Louis Jean
- Non conta. - spiegò stancamente l'angelo distendendo le ali e usando un ciuffo di piume per pulirsi le labbra da uno sbuffo di pomodoro - sapete com'è la trafila: ci si decompone, il corpo materiale viene consumato dalle piante, le piante dagli animali e la sostanza di cui un uomo era composto - si interruppe per aprire una lattina e bere una lunga sorsata di birra - viene riutilizzata. Può succedere che la stessa materia venga riutilizzata nel corpo di qualcun altro.
- Ma questo è indecoroso. Mentre ero in coda ho parlato con gli altri defunti, ci sono stati tanti grandi registi: Eisenstein, Kubrik, Hitchcock, sarà pur possibile avere qualcun altro!
- Qualcuno di *meglio* - puntualizzò Louis Jean - Di *francese* - aggiunse casomai all'angelo non fosse chiaro che il giudizio di qualità sottintendeva anche una precisazione circa la nazione di origine.
L'angelo si grattò pigramente sotto l'ascella e sollevò la mano a coprire la bocca mentre si lasciava scappare un piccolo rutto.
- Mi spiace. Le regole sono queste. Appena possibile qualcuno vedrà di provvedere, ma per ora se i vostri corpi erano composti in parte della stessa sostanza vi tocca conservare quella parte in comune. Prossimo!- concluse facendo cenno alla persona successiva in coda.

Auguste Marie Louis Nicholas si allontanò stordito dal banchetto
- C'est pa possible! - si lamentò con Louis Jean.
- Guarda che nemmeno noi siamo entusiasti della situazione - bofonchiò la figura che era fusa a lui, come un gemello siamese che avesse in comune gran parte del torace. Accanto, il volto che sporgeva dal petto di Louis Jean si lasciò sfuggire un -per niente!

I fratelli Lumiere erano fusi con i fratelli Vanzina.


(1) Principalmente per ragioni almentari. Alcune teste amavano mangiare speziato ma siccome lo stomaco era in comune poi anche le altre dovevano sopportarne le conseguenze.
(2) Il processo di mummificazione è piuttosto disgustoso e spiega come mai nei film horror le mummie si sveglino sempre di pessimo umore. Quando qualcuno ti sfila un portafogli dalla tasca questo basta a rovinarti la giornata. Le mummie si svegliano e scoprono che qualcuno gli ha sfilato il cervello dal cranio passando dalle narici. Una certa irritazione è comprensibile.

giovedì 12 gennaio 2012

suggestionabilità

Mi sono guardato attorno preoccupato: in tutto l'ufficio non c'era niente da usare come arma se uno zombie avesse sfondato la porta a vetri per aggredirmi.

Quello è stato i momento in cui ho deciso di interrompere per un po' la visione di "the walking dead".

sabato 24 dicembre 2011

buon natale



(acc.. la seconda dovrebbe essere una gif animata ma non si anima)

lunedì 19 dicembre 2011

La verità sugli austriaci

riprendo le trasmissioni con un post lungamente rimandato su una mia scoperta scientifica di quest'estate.

Le vacanze in bicicletta mi hanno sempre incuriosito e quest'estate ho deciso di provare. Non avendo mai fatto nulla di simile ho deciso di partire da qualcosa di poco impegnativo. L'idea essendo che fosse stato troppo facile potevo sempre aggiungere qualche divagazione mentre sarebbe stato poco dignitoso, in caso di difficoltà eccessiva, presentarmi alla tappa successiva in taxi con la bicicletta sul portapacchi.

Ho quindi scartato quelle che sul catalogo venivano segnate come "molto difficili", eliminato le "difficili", escluso le "medie" e brevemente considerato le "facili" per poi sceglierne una che era segnata come "molto facile, adatta anche ai bambini". Per la precisione una settimana lungo la pista ciclabile che costeggia il danubio fino a Vienna. L'organizzazione si sarebbe occupata di portare i bagagli da un albergo all'altro e la ben nota tendenza dei fiumi a scorrere verso il basso avrebbe garantito una pendenza quasi sempre a favore.

Dal secondo giorno mi sono ricordato di usare la crema solare, ma il primo giorno mi sono scottato.

Ora, io sono italiano e sono quindi geneticamente fatto per reggere il sole del mediterraneo (1). Se mi sono scottato io come è possibile che sopravvivessero gli austriaci prima che inventassero le creme protettive?

L'unica possibile risposta è che non sopravvivevano. non singolarmente, almeno.

Una logica inoppugnabile ci restituisce quindi un primo fatto relativo agli austriaci, finora rimasto ignoto al grande pubblico. Esiste una sola possibile spiegazione al fatto che l'austria non si sia spopolata da millenni: i suoi abitantisono ovipari e vivono meno di un anno.

Ogni primavera, prima di morire, gli austriaci depongono le uova che poi rimangono a incubare sotto il sole estivo fino all'autunno. Allora, le uova si schiudono e una nuova generazione di bimbetti pallidi e biondi emerge a ricominciare il ciclo.

Ma la logica, questo strumento affilatissimo che ci permette di comprendere la realtà partendo da pochi semplici fatti, ci dice anche di più. Infatti, come è possibile che l'austria non sia stata continuamente invasa durante quei mesi estivi in cui la popolazione era inesistente e le uova non ancora schiuse?

L'unica spiegazione è che ci fossero meccanismi automatici di difesa. Dal momento che sarebbe inutile studiare forme nuove quando ne esistono di ben collaudate, questi meccanismi avranno avuto probabilmente la forma più comune e testata nelle guerre di tutti i tempi: quella del corpo umano.

Sono quindi giunto con questo chiaro, limpido e inconfutabile ragionamento alla verità sulla popolazione austriaca: il rasoio di occam mi spinge a escludere tutte le spiegazioni più complesse a adottare quella più semplice, ovvero (e qui ci andrebbe la musica di quark i sottofondo)

Gli austriaci sono una razza di alieni ovipari che muoiono tutte le estati e la cui nazione è difesa da un esercito di robot giganti.

Sappiatelo.


1) ok, a Torino non è che abbiamo proprio il mare dietro l'angolo, ma non sottilizziamo.

mercoledì 14 settembre 2011

lutti

I lutti in famiglia sono deprimenti. L'unica cosa buona è un certo astratto divertimento all'assurdità di certe situazioni. Come se stessi osservando dall'esterno qualche commedia.

L'addetta all'obitorio che risponde alla chiamata con un giulivo "camera mortuaria, buongiorno?" come se fosse la pizzeria sottocasa.

La tizia delle pompe funebri che sparge immagini di bare sul tavolo e spiega che "certo, le casse da morto a piasu neanca a mi, ma guardi questa come è fine, e se volete potete venire a vederla, che in foto non rende e potete scegliere se volete le maniglie arrotondate"

Avere problemi a dormire e, cercando sul pc qualcosa da guardare nell'attesa di prendere sonno, capitare sulla nuova serie di Torchwood, il cui si descrive un mondo in cui la morte ha smesso di esistere. E pensare che guardare quel programma proprio in quel momento è una cosa incredbilmente buffa.

Insomma, si va avanti. E ogni tanto si ride persino.

venerdì 2 settembre 2011

stand by

ciao a tutti.

Quest'estate mi sono fatto una piacevolissima vacanza in Austria e mentre ero lì pensavo che dovevo assolutamente scrivere qualcosa sul blog a riguardo. Come la teoria che avevo elaborato secondo la quale gli austriaci sono ovipari.

Poi, appena tornato, sono stato colpito tra capo e collo da una notizia bruttissima che mi ha fatto passare del tutto la voglia di scrivere il genere di boiatine scherzose che di solito scrivevo qui sopra.

Siccome non voglio sembrare piagnucoloso nè sbandierare virtualmente alcuni seri problemi personali ho più o meno accantonato tutto. Probabilmente tra non molto avrò recuperato uno stato d'animo più equilibrato e mi sentirò in grado di riprendere. Mi sembrava però il caso, dopotutto di dare almeno qualche segno di vita, visto che tra la pigrizia estiva, l'assenza per ferie e adesso questo era un mese che non apparivo da queste parti.

Un altro miniprogetto web l'avevo già imbastito e dopo qualche esitazione, visto che era già pronto, l'ho avviato. Ma ne parlerò in seguito.